
Con le unghie, con i denti e con il cuore. Il Genoa ha bisogno di tre punti e li ottiene al termine di una partita al cardiopalma. Il 2020 inizia con una vittoria. Il Grifone del nuovo tecnico Nicola si veste di pragmaticità, equilibrio e ricerca dello spazio. Il Sassuolo segue il credo offensivo di De Zerbi. Perin si ripresenta a Marassi con un intervento salvifico dopo cinque minuti. Il match è da subito intenso, l’arbitro non lesina nella gestione delle ammonizioni. Sono quattro dopo mezz’ora. Il cross di Pandev a metà tempo attraversa tutta l’area senza trovare il piede pronto a trasformarlo in gol. L’episodio chiave avviene pochi minuti dopo. Il macedone serve in area Sanabria, che dopo uno stop a seguire di pregevole fattura viene toccato. È rigore. Capitan Criscito non può sbagliare e non lo fa. Il Grifone passa avanti, ma viene raggiunto a bruciapelo dal gol di Obiang. Tiro dello spagnolo, deviazione beffarda. Perin sfiora ma non può nulla. La possibilità di riportarsi avanti è immediata. Doppia occasione per Sturaro, bravo a sganciarsi e inserirsi in area, neutralizzata due volte da Consigli. Il primo tempo si spegne così. La ripresa invece si apre con una chiusura difensiva di Criscito e le seguenti sortite offensive dettate dalla capacità di trovare lo spazio da parte di Pandev. Al quarto d’ora il filtrante per Sanabria smarca il paraguaiano, la cui conclusione è troppo alta. Il Sassuolo scende ad intermittenza dalle parti di Perin grazie alle serpentine di Boga e del neo-entrato Duricic. Tra i rossoblù Behrami, Cassata e Favilli rilevano Jagiello, Sanabria e Sturaro nel corso della ripresa. Al 75’ il serbo trova il gol dopo una serie di rimpalli fortunosa. Ma c’è un fallo di mano, Irrati annulla dopo consultazione Var. È una scossa elettrica per tutto l’ambiente. Ora bisogna vincere. A cinque dalla fine il salvataggio in scivolata dal limite di Criscito innesca la cavalcata coast to coast di Favilli, che serve benissimo Pandev, che impatta su Consigli ma in caduta riesce a darci di testa e a metterla dentro. Tripudio generale. Manca poco, serve portare a casa i tre punti con ogni forza rimasta. Quando Perin arpiona un pallone vagante in area il boato è simile a quello di un gol. Finisce così, vittoria, tre punti e voglia di continuare su questa strada.