
Un personaggio passato alla storia per un quarto posto e metodi singolari. Se non altro, a quei tempi, a certe latitudini. Il 21 luglio del 1930 l’ungherese Geyza Szèkany assume il ruolo di allenatore. E’ un manager a tutto tondo. Il primo coach magiaro sulla panchina del club più antico in Italia. E’ il Grifone di Stabile e Bacigalupo, Barbieri e Burlando. Dello sfonda-reti Levratto e del presidente Ardissone. Una dinastia di tecnici preparati, gli Szèkany. Il fratello, Kalman, allenò in Francia. Geyza dirigeva gli allenamenti in tribuna per avere una panoramica migliore. Quando decideva di scendere in campo, usava far ripetere le azioni al rallentatore. Era solito appoggiare timbri sul tavolo, a mo’ di pedine, quando convocava i giocatori in sede. Una sorta di lavagna tattica. Di certo non era uno che le mandava a dire, di sicuro faceva cantare il gruppo nei pre-partita. Allegri, ragazzi. Tra un tempo e l’altro, beh, aspirine per tutti.