Quattordici punti in sette partite sotto la gestione di mister Ballardini. Scende manna dal cielo sul Grifone che si impone in casa del Crotone (3-0). Un’altra  prestazione autoritaria e autorevole. La strada verso la salvezza rimane lunga.

Il primo tempo si snoda sul filo di un equilibrio iniziale prima che i nostri centrino un micidiale uno due che manda al tappeto gli avversari, certificando così il predominio in ogni zona e nella maggior parte dei duelli. In partenza gli schieramenti prevedono un baricentro basso e massima attenzione alla copertura degli spazi. Le squadre si riflettono dentro assetti speculari. I tentativi di dare gas sulle fasce sono smorzati dalle difese e un vento che complica la lettura delle traiettorie. Poi il Grifone rompe gli indugi spezzando l’equilibrio e trovando fluidità nelle giocate. Destro conferma il magic moment realizzando l’ottavo centro con un diagonale sul palo lontano e gli sviluppi di un’azione che chiama in causa Shomurodov e Zajc. Il raddoppio di lì a poco aggiunge serenità e cementa le sicurezze. La sciabolata al volo di Czyborra taglia il diretto controllore e la visuale a Cordaz, su assist di Zappacosta innescato da un tocco di Zajc sdraiato a terra. La conclusione di collo pieno strozza le energie ai locali. Gli ‘squali’ accusano il colpo girando al largo dell’area di Perin che sbriga con sicurezza l’ordinaria amministrazione. A centrocampo i professori Badelj e Strootman, una doppia regia, salgono in cattedra dettando i tempi e riempiendo il registro. Siamo in controllo e guai ad abbassare la guardia. Andiamo al riposo avanti di due.

Bastano una manciata di minuti per calare il tris e servire per cena una domenica sì. Capitan Criscito appoggia sulla trequarti a Zajc, lo sloveno apparecchia il pic-nic a Destro con uno spiovente su cui Mattia brinda al nono gol deviando con la punta. Nel reparto arretrato Masiello e Radovanovic tolgono pure l’aria da respirare agli attaccanti dell’ex Stroppa. Lezioni di concentrazione, eh già: c’è da prendere appunti. È un Genoa che lotta su ogni palla, ha le idee chiare su cosa fare e riesce ad applicarle con costrutto, facilitato dall’inerzia della partita. Dalla panchina si alzano Melegoni e Pjaca. Spingiamo per andare a cercare altra fortuna, al motto la migliore difesa è l’attacco. Badiamo al sodo senza farci prendere la mano dai leziosismi. Proprio Pjaca affonda subito i colpi e per poco non pesca il quarto. Sull’altro fronte il furetto Messias predica nel deserto. Spazio a Ghiglione e Pandev che così eguaglia un altro record, nell’era dei tre punti a vittoria, per presenze da subentrato. Entra Behrami quando resta poco più di un quarto d’ora da giocare. In tempi di saldi non facciamo sconti e mettiamo in vetrina la voglia di mantenere inviolata la porta. Sarebbe il quarto clean sheet consecutivo e scusate se è poco. Abbiamo blindato la nostra porta con l’acciaio (gloria per Perin che dice no a Benali con l’aiuto del legno) e apriamo con regolarità quelle degli altri. Meglio di così…

 

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31-03-2023 20:30
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