Il Grifone esce dal Franchi con un pareggio (1-1) che fa morale. Pjaca nel finale segna su assist di Destro. Nel recupero Milenkovic la riacciuffa all’ultimo respiro. Una prova di carattere. Restano appesi i rimpianti perché ormai sembrava fatta.

Poche opportunità da rete, massima attenzione a non lasciare varchi alle spalle, linee incollate con il vinavil agli avversari. Il primo tempo trascorre con qualche sussulto, senza che si schiodi il risultato di parità. Il Genoa tiene molto bene il campo. È compatto davanti a Marchetti, presidia ogni zolla e costruisce una palla-gol dopo timide avvisaglie viola. Scamacca in area appoggia di tacco per Sturaro, la conclusione è contratta prima di finire tra le braccia di Dragowski. I reparti sono incasellati come le righe nei file Excel, mica si slabbrano come smagliature di un vecchio golfino. La Fiorentina si scuote con un fendente di Ribery imbeccato da Castrovilli. Fuori misura. La risposta piove su un cross di Goldaniga: Scamacca e Shomurodov, utili anche in ripiegamento, si presentano in ritardo di un soffio. Esce per infortunio Zapata rilevato da Ghiglione e Maran accentra Goldaniga. È Vlahovic a chiudere il sipario con un colpo di testa sul fondo. Meglio noi di loro nel complesso per fluidità di manovra e chiarezza di idee.

I blocchi della prima parte si ripercuotono in avvio anche sulla seconda. I padroni di casa aumentano il ritmo e il saliscendi sulle fasce, raccattano angoli e traversoni, Bonaventura manca l’attimo e perde il tram. Fatichiamo ad alzare il baricentro, in fase difensiva la pressione cresce. Con il passare dei minuti proviamo a rifarci sotto. Dentro Paleari e Pjaca per Marchetti e Shomurodov. I brividi sulla schiena corrono sull’asse Biraghi-Vlahovic, la deviazione del croato è imprecisa. Finisce in porta poi quella di Bonaventura su invito dalla destra, Doveri annulla su richiamo di Banti e Cecconi. C’era fallo. La Fiorentina spinge a pieno organico e si va verso la dirittura di arrivo. Paleari si distende per bloccare una girata di Amrabat. Prandelli mescola le carte con tre sostituzioni per pescare il jolly dalla panchina. Il Grifone è un po’ alle corde senza andare giù. Behrami e Destro sono i cambi rossoblu’. Si giocano le carte finali e dal tavolo il Genoa per poco non esce da vincitore. Il filtrante di Destro è preciso, il rasoterra di Pjaca una sentenza. Destro manca il raddoppio e quindi si ingoia il rospo. E’ Milenkovic, dopo un batti e ribatti nell’area rossoblù a tempo scaduto a trovare il pari.

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