
Un mammasantissima nella storia del Genoa fondato nel lontano 1893. Alleluia. Uno di quei giocatori, pardòn, campioni in grado di fare innamorare flotte di appassionati del gioco più bello del mondo. A colpi di finte, gol da cineteca e un calcio poetico di scuola sudamericana. Over the top. Si era imbarcato anche Juan Carlos Verdeal, insieme agli altri neo acquisti (Macrì, Ortega, Tajoli), il 16 luglio del 1946, sul transatlantico che dall’Argentina fece rotta su Genova. Su mandato del club era stato un ex giocatore, Ugo (il) Magnifico, a mettersi in scia a elementi nuovi da aggregare alla squadra. Di questo poker, l’asso era lui. Aü campo dö Zena i genoani si stropicciarono gli occhi a lungo, ammaliati dalla classe funambolica di Juan Carlos. Tre le stagioni in cui vestì la maglia rossoblù (31 reti in 98 match di Serie A), fermate poi dagli infortuni. Un posto d’onore nella Hall of Fame.