
I grandi fanno la storia. Ed Ettore Leale, nella grande storia del Genoa, è stato un pilastro. Nato a Torino nel 1896, insieme ad altri due grandi, Luigin Burlando e Ottavio Barbieri, formò la famosa mediana del Genoa anni Venti. Cresciuto sin da adolescente nel settore giovanile, dopo una stagione all’Alessandria, a 18 anni era già titolare del posto. Con il Grifone vinse tre scudetti, debuttando il 14 dicembre 1913 nella trasferta di Savona (1-1). In campo era un generoso. Eccelleva come frangiflutti nella fase difensiva, oltre che per l’intesa con De Vecchi sulla sinistra e le triangolazioni, inusuali a quei tempi, con Santamaria e Bergamino. Giocò l’ultima partita con il club più antico in Italia nel 1925. Appese le scarpe al chiodo dopo le cinque, contestate finali con il Bologna per l’assegnazione del titolo. Venne decorato con la medaglia d’argento dopo la Grande Guerra per gli incarichi militari assolti, rassegnando le dimissioni per divergenze con i superiori. Se n’è andato nel 1963 e riposa nel cimitero di Staglieno.