
Gambe a x come coordinate. Un guazzabuglio, per gli avversari, carpire i movimenti dinoccolati. Finte e contro-finte. Dov’è? Dove va? Tutti giù per terra. A scuola di dribbling. Novantanove anni fa nasceva a Cerignola, provincia di Foggia, Riccardo Carapellese, scomparso a Rapallo nel ‘95. Ala funambolica di quel Genoa, solido, targato anni Cinquanta (22 reti in 94 partite). Maglia numero 11, quattro stagioni in rossoblù. Quand’era in vena, erano gioie e dolori. Dipendeva da che parte. Uno di quei solisti in grado di trascinare la banda. Così in Nazionale (10 gol in 16 partite, il Mondiale nel ’50). Così nelle squadre di club: tra le altre Toro, Milan, Juventus. ‘Carappa’ era della congrega degli immarcabili. Tecnica, velocità, fantasia. Si infilava in pertugi stretti come nella ‘Zena’ vecchia, per riemergere con un bagliore in area di rigore. Gol.