17.10.23

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Franco Rivara, una vita in rossoblù

Capitano e giocatore simbolo. La “Tigre di Ronco Scrivia” compie 85 anni. Una storia iniziata da ragazzino nel settore giovanile. Tredici campionati professionistici con la maglia del club più antico in Italia.

Sull’avversario più forte – Tra faggi e castagni. Sui monti alle spalle spuntano giocatori così. Dai primi calci in rossoblù a Cornigliano, sotto il naso di Lino Bonilauri. A un gol da 30 metri impresso nelle retine di chi l’ha visto. La fascia al braccio, i miti con cui si allenava. Franco Rivara soffia sugli 85. Una figurina pregiata nella collezione degli album, con 262 presenze ufficiali e 15 reti dal ‘58 al ’70. Stoffa da difensore ricamata al ruolo di mediano. Il suo. Una bandiera resistente agli attacchi del tempo, come se il sole dribblasse l’ora del tramonto. “Vai a marcare il più forte e togligli l’aria”. Era il ‘regalo’ che consegnavano i tecnici, prima della ‘zona’ e dell’avvento di Amaral. Quella volta con o rei Pelè.

La strada del sale – Quella volta con Pelè, a tu per tu. Ma anche l’altalena A / B e l’amarezza della caduta in C. Le coppe alzate di filato come zucchero. I viaggi dalla casa di famiglia, fuori dal paese. Il mondo agganciato lì. Nella semplicità delle cose si trovano risposte. Un thè a Ronco Scrivia ha lo stesso gusto che a Buckingham Palace. E poi tanti pezzi di Genoa che componevano quei mosaici. Di Meroni “ce n’è uno” e fu ottavo posto. Colleghi come Abbadie e Becattini, Da Pozzo e Occhetta, Pantaleoni e Firmani, Grosso e Derlin. Partite su partite. Al termine la bussola puntava sempre sulla strada del ritorno. Anche la via del sale può essere molto dolce per chi la conosce a fondo.

Franco Rivara, con la figlia Annalisa, al Museo della Storia del Genoa
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