28.01.24

Partite

Sempre più su, 2a vittoria consecutiva

Si allunga a sette la serie di risultati utili. E’ festa al Ferraris: con il Lecce finisce 2-1. Vittoria in rimonta con una reazione strepitosa dopo un gran primo tempo degli ospiti. Martinez para un rigore sullo 0-0. Un palo, due traverse e i gol di Retegui ed Ekuban. Un tiro al bersaglio in cui si iscrivono in parecchi. Prima della partita il ricordo di Gigi Riva, “Spagna” ed Edo. Spettatori 32.215.

Primo tempo di sofferenza – E’ meritato il vantaggio degli ospiti, più pimpanti e ben attrezzati, con cui si va al riposo sullo 0-1. Un penalty sprecato, la rete e un altro paio di occasioni legittimano il parziale. Difesa a tre, centrocampo a cinque, tandem in attacco. L’emergenza causata dalle assenze, per la seconda gara di seguito, non snatura il copione di ‘Gila’. Gli avversari tengono il baricentro alto mettendo pressione alle fonti di gioco. Malinovskyi eredita la bacchetta di Badelj. Il primo tiro è un destro secco di Retegui imbucato nel corridoio dall’ucraino. Falcone la prende. Uscire palla al piede dalle retrovie è una pratica laboriosa. L’equilibrio non si spezza pure sul rigore procurato da Almqvist, tirato da Krstovic e respinto da Martinez con il busto. Un portiere sempre più con la P maiuscola, artefice di una crescita esponenziale. Poi Bani inzucca fuori sugli sviluppi di un corner. I pugliesi hanno gamba, fanno la partita, sfruttano le geometrie e ci riprovano con Gendrey. Il siluro sorvola la traversa. Dentro una partita rognosa occorre trovare la chiave per aprirla. Peccato che sia nelle tasche degli uomini di D’Aversa. Il vantaggio, complice una deviazione di Vasquez, arriva su una fiondata imparabile di Krstovic da fuori area. Gli ospiti insistono rendendosi pericolosi altre due volte prima dell’intervallo. Martinez smanaccia una traiettoria insidiosa scaturita da una punizione di Sansone e Kaba sgancia un sinistro che rasenta il palo.

Secondo tempo di estasi – Nella ripresa la ribaltiamo con uno spirito eccezionale e l’aiuto del pubblico. Altro Genoa, altra partita. L’affrontiamo con Sabelli ed Ekuban al posto di Thorsby e Spence. La panchina muove le pedine nel tentativo di cambiare l’inerzia. L’idea funziona. Malinovskyi colpisce il palo e Falcone salva di piede su gran botta di Vasquez. Il Lecce risponde con un’incursione di Sansone a cui Martinez chiude lo specchio. Siamo reattivi sulle seconde palle e lucidi nel ribaltare il fronte. Vasquez impegna Falcone nella presa a terra. Teniamo il campo e il possesso producendo il predominio sulle fasce. Manca la giocata sulla trequarti per mettere l’uomo davanti alla porta. Ci pensa allora il folletto, Gudmundsson, a estrarre il coniglio dal cilindro su palla inattiva. La parabola disegna un arcobaleno prima di toccare la traversa, Retegui si avventa e, di testa, la schiaccia nel sacco. Marassi è una bolgia. Molliamo gli ormeggi e prendiamo il largo. Veniamo giù da tutte le parti e ci vuole una paratona di Falcone, sul sinistro terrificante di Ekuban, per salvare la loro barca. La falla c’è e finisce per allargarsi. Agguantiamo il raddoppio con una splendida azione manovrata sulla sinistra. Gudmundsson per Ekuban che scodella al centro, Vasquez al volo colpisce la traversa, Retegui la spizza per la girata dell’accorrente Ekuban. Dentro Bohinen all’esordio e Matturro per Retegui e Vogliacco. E’ il tramonto del match.

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