11.02.24

Partite

Tanto Genoa, avversari con il poker

Finisce 4-1 per l’Atalanta una partita bellissima e molto più equilibrata di quanto non racconti il punteggio. Solo nel finale gli orobici la mettono in cassaforte. Di Malinovskyi il momentaneo pareggio. Prima della partita affissa una targa per Pippo Spagnolo, padre della tifoseria rossoblù. 31.201 gli spettatori.

Sotto di uno – Chiudiamo in svantaggio la prima frazione. L’Atalanta sfrutta l’unica palla gol pulita scavando il solco con cui andiamo al riposo. La giocata di De Ketelaere spacca la partita. Il belga è un pericolo quando accelera puntando la porta. Noi sfioriamo il pari in un paio di occasioni. Un inizio giocato su buoni ritmi, con precisione tecnica e idee chiare da ambo i lati. Le difese sono abbottonate come uscite da una sartoria e le linee di passaggio chiuse a doppia mandata. Lo spettacolo sugli spalti è esaltato dalla sciarpata che scatta al minuto 12. Dietro ringhiamo come mastini e, col passare dei minuti, iniziamo ad alzare il baricentro, trovare spunti e mettere il naso nell’altra metà, sebbene la fisicità degli avversari risulti una montagna da scalare. Il palio della densità è un festival dei disegni tattici studiati a tavolino. La saetta con cui si spezza l’equilibrio scocca alla metà del tempo. De Katelaere ammaestra la sfera con un controllo da prestigiatore. In posizione lievemente decentrata, dal limite, la scaglia di potenza sul palo lontano. L’occasione per pareggiarla si palesa intorno alla mezzora sugli sviluppi di un corner calciato da Strootman. La parabola è telecomandata sulla testa di Vasquez liberato dai blocchi dei compagni. La deviazione impegna a terra Carnesecchi a cui non difetta il senso della posizione. La gara prende quota con rapidi capovolgimenti. Mettiamo pressione e, con Retegui, chiamiamo Carnesecchi alla respinta.

Le proviamo tutte – Una ripresa al fulmicotone a darle e prenderle. Via le maschere del carnevale. Attacchiamo verso la Nord ripartendo con gli stessi. Retegui ci prova con il sinistro due volte nel giro di un minuto. Sulla prima conclusione la palla sfila sul fondo, sulla seconda Carnesecchi vola deviando in angolo. Poi Frendup sgancia un missile che dà la sensazione del gol. L’Atalanta è alle corde. Per i coriandoli è questione di poco. Il dente avvelenato che morsica il pareggio è dell’ex Malinovskyi. La bordata dai venti metri, dopo la triangolazione con Badelj al terzo assist nel torneo, gonfia la rete facendo esplodere lo stadio. L’incontro si accende come una luminaria. Una corrida senza esclusione di colpi. Koopmeiners su punizione s’inventa una traiettoria a fil di palo ristabilendo le distanze. Inizia la girandola di sostituzioni con Gasp che ne cambia tre di botto. Una battaglia che ha il sapore di una sfida ‘europea’. Un colpo di qua, uno di là. Il subentrato Miranchuk scalda Martinez in una parata a terra. Pasalic va vicino al tris davanti al portiere che si supera per chiudere lo specchio. Scodelliamo spioventi interessanti aprendo il gioco sulle fasce. Dentro Martin ed Ekuban per Strootman e Badelj. Conquistiamo angoli e non molliamo la presa. Martinez ci tiene a galla con un super intervento. Alla var viene annullata per fuorigioco la marcatura di Scalvini che segna di sinistro senza una scarpa. Messias rileva Sabelli. In mischia Gudmundsson va vicino al 2-2 da pochi passi, Carnesecchi c’è. Vitinha per Vogliacco e ci giochiamo le ultime fiches. La chiudono prima del gong Zappacosta e Toure.

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