07.04.24

Partite

Il Grifo ribalta l’Hellas al Bentegodi

Ritorno al successo dopo un mese con una reazione di spessore. Ekuban prima dell’intervallo e Gudmundsson nella ripresa firmano la riscossa dopo la rete di Bonazzoli. Una traversa colpita da Vasquez. Nella parte finale sfioriamo tre volte il tris con Thorsby e Messias.

Primo tempo – Due filosofie diverse, un gol per parte. Il primo tempo è ben giocato con pochi interventi dei portieri. Genoa e Verona si impegnano a superarsi, tornando però al punto di partenza, il risultato di parità, dopo i primi 45 minuti. Dopo un avvio positivo al primo assalto dimentichiamo le contromisure. Con due passaggi i gialloblù vanno in porta. L’ex Lazovic verticalizza per Bonazzoli pronto a involarsi, poi reattivo a eludere l’uscita di Martinez e depositare con un comodo rasoterra. Secondo centro consecutivo per l’attaccante. Come complicarsi la vita. Accusiamo il colpo ma reagiamo per riparare la dormita. Tentativo number one. La pennellata su corner di Gudmundsson è telecomandata sulla testa di Vasquez, l’ultimo a chiudere la fila dal lato opposto. La palombella di testa incoccia la parte superiore della traversa. Sedicesimo montante. Il sesto per il nazionale, primatista in Serie A Tim, che ha l’abbonamento. Un paio di entrate su Ekuban, schierato in tandem con l’islandese, lasciano i segni. Cerchiamo di muovere le acque. Ancora dalla bandierina. Manovriamo fino al tiro dal limite con Frendrup. Il regalo del 23° compleanno? Meglio ripassare. Gli avversari giocano in velocità nelle ripartenze, lasciandoci il registro di come fare gioco. E’ un episodio a governare la bilancia. Nel finale troviamo lo spunto per raddrizzarla con un’azione di qualità. Messias triangola con Gudmundsson e apre sulla sinistra per Haps, il filtrante è raccolto da Ekuban che, in spaccata, indirizza oltre la linea ribadendo in rete.

Secondo tempo – Legittimiamo il successo con una prova oculata e il gol che mette i sigilli alla partita, senza rischiare più di tanto in fase di non possesso. Si riparte con gli stessi prima delle sostituzioni che ridisegnano assetti e riferimenti. L’inizio dei locali è veemente. Continuiamo a stendere la tela. Martinez pulisce l’area con autorevolezza, sui traversoni che spioveranno nei sedici metri. La prima occasione limpida è sui piedi di Bonazzoli, precipitoso nella battuta con la prateria davanti. Gol mangiato, gol subito. La regola del calcio. Da una rimessa laterale, Vasquez serve e riceve da Ekuban, andando in slalom e armando il destro in caduta. Montipò respinge, Gudmundsson raddoppia con il più classico dei tap-in. E vai di serenata. Dodicesima rete in campionato, quattordicesima in stagione. I 1.600 giunti in Veneto hanno materia di che gioire. Dentro Bohinen e Thorsky, per Ekuban e Badelj. Messias avanza il raggio andando ad affiancare Gudmundsson. Potremmo calare il tris con un’altra mega chance. De Winter veste con eleganza un suggerimento per Messias, il cross tagliato del brasiliano pesca Thorsby, Montipò fa muro sull’incornata a botta sicura. Incassiamo il secondo. Contrordine. Manganiello annulla per fuorigioco chiamato alla var da Paterna e Irrati. Concediamo il minimo sindacale arretrando il baricentro. La difesa regge e siamo compatti tra le linee. Spence rileva Sabelli. Teniamo botta e pungiamo altre due volte con Messias. Ankeye prende il posto di Gudmundsson. Anche il recupero se ne va. E ora sotto con la trasferta di Firenze.

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