05.05.24

Partite

Festival del gol, 3-3 al Meazza

Imbattuti in nove delle ultime dieci trasferte. Una crescita esponenziale. Due volte avanti e poi sotto. Nel finale un autogol dei rossoneri sigilla un punto d’oro. Saliamo a 43 punti dopo 35 giornate. Migliore neopromossa nei cinque campionati top in Europa. Esordio di Papadopoulos in Serie A TIM. L’ennesimo talento sfornato dal settore giovanile.

Primo tempo – Andiamo al riposo sull’1-1 con una prestazione di personalità. Arriva subito l’opportunità di mettere il naso avanti. Basta una manciata di minuti e mica la facciamo scappare. Tomori in ritardo stende Vogliacco agli albori della partita, Retegui dal dischettto fa 0-1: palla da una parte, portiere dell’altra. Solo un rigore non trasformato in carriera. Settimo sigillo in un campionato a singhiozzo. La partita è piacevole con rapidi capovolgimenti e azioni ben manovrate fino alla trequarti. La reazione è stampata sul palo colpito da Pulisic, Martinez vola sulla traiettoria per coprire lo specchio. La nostra gestione è da squadra matura a dispetto delle assenze sul groppone. Le linee sono strette, bucarle è un’impresa. Badelj detta i tempi alla grande, Frendrup scherma pure le mosche. Siamo belli sul pezzo tra i cori che tuonano dal terzo anello. Ci muoviamo come un collettivo collaudato, incollati alle certezze saldate da Gila in questi mesi. Il centrocampista danese sibila a lato un destro servito sul vassoio da Ekuban. Ci appoggiamo su due punte mobili per salire, allontanando i velleitari tentativi di mettere pressione. Lucidi e precisi nel gestire la palla e rispedire al mittente. Squadra vera. Controlliamo il tran-tran degli avversari senza affanni. Martinez culla tra le braccia un siluro di Leao, deviando oltre il fondo una staffilata di Pulisic e, in seguito, una capocciata di Theo Hernandez sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. All’intervallo sfiliamo negli spogliatoi con la certezza di essere più che in partita, anche se incassiamo il pareggio al tramonto della prima frazione. Florenzi, un conto aperto con noi, raccoglie il traversone col contagiri di Chukwuezxe ristabilendo l’equilibrio.

Secondo tempo – Altre due reti per noi e due per gli altri. Rientriamo a Genova con un gran punto e la sicurezza di essere un osso duro per tutti. Torniamo sul ring con la voglia di impattare di nuovo sganciando le nostre qualità. Eccome. Stavolta Vogliacco produce l’assist con uno splendido cross al centro, Ekuban stacca firmando il quarto centro nel torneo. Secondo gol in casa della seconda in classifica. Applicati nel chiudere gli spifferi, pronti a ribaltare il fronte e guadagnare metri. Il Milan si fa sotto e lo ricacciamo indietro. Le braccia di Martinez come tentacoli per liberare l’area, sul sinistro di Theo Hernandez si accuccia bloccando senza patemi. Il copione è scritto. Ci opponiamo a pieno organico per rintuzzare le avanzate dei rossoneri che sgasano, ma abbiamo la gamba per ripartire e mettere fuori la testa. Ci va di lusso su uno scavetto di Giroud fuori misura presi d’infilata. Soffriamo in qualche uno contro uno, ma teniamo botta scollinando le difficoltà. Concediamo angoli subendo il secondo pari con la deviazione di Gabbia sugli sviluppi. La palla sbatte a terra scavalcando l’opposizione di Martinez. Dodicesimo in campionato per il Diavolo con questa modalità. Dentro Haps e Strootman per Martin e Badelj. Andiamo sotto per la prima volta con un diagonale potente di Giroud, una delle ultime reti in Italia, che fredda Martinez con un diagonale su servizio dalla fascia. Non ci stiamo rimpolpando gli assalti. Cittadini e Papadopoulos rilevano Vogliacco ed Ekuban. La riprendiamo con il 3-3 su autogol di Thiaw pressato da Retegui e procurato da una discesa di Thorsby. Che partita! Il tributo dei 4mila al Meazza è il premio per rientrare a casa. Domenica il Sassuolo per la penultima al Ferraris.

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