27.03.24

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Campioni d’Italia per la sesta volta

Il 27 marzo del 1904, 120 anni fa, il Genoa superava in finale la Juventus mettendo le mani sul sesto scudetto. Un trionfo cucito con il filo delle vittorie e lo stile inconfondibile del fair-play. La decise Bugnion nella ripresa con un tiro da metà campo. La Coppa Fawcus, tra le più prestigiose nell’età dei pionieri, dopo tre campionati vinti di fila era in bacheca.

Fame di vincere – E poi venne il giorno dell’ennesimo hurrah. In mezzo a squarci di sole e nuvole affrescate dal cielo. Il sesto scudetto, su sette campionati, era bello che in saccoccia. Un sigillo alle imprese date in pasto alla storia da una squadra pigliatutto. O quasi. Giocatori che hanno segnato un’epoca. Uomini che hanno fatto delle virtù il loro marchio di fabbrica, per diffondere la pratica del calcio e gli ideali dello sport. Never hit a man when he’s down.

Pranzo in osteria – Quel 27 marzo 1904 era una domenica. Dirigenti e giocatori si ritrovarono di buon mattino, come di abitudine, per tracciare le linee del campo, tirare le corde in prossimità dei bordi, delimitare l’area destinata agli spettatori. I più agiati si accomodarono poi sulle sedie. Come premio il pranzo in osteria prima della partita. Sul mitologico campo di Ponte Carrega, in quella Val Bisagno teatro di incontri leggendari, si giocò a darle e prenderle con la Juventus.

Il vento del football – Palloni pesanti come massi e baffoni sporgenti come antenne. Spensley, Bugnion, Rossi, Edoardo Pasteur, Senft (c), Schoeller, Salvadé, Goetzloff, Agar, Enrico Pasteur, Pellerani. A folate ci avvicinavamo alla porta per individuare lo spiffero. Il vento del football soffiava forte nei cuori di questi eroi. Finché un tiro di Bugnion, da distanza siderale, sorprese il portiere Durante. Genoa 1 – Juventus 0. Tra le nostra braccia accarezzavamo il sesto scudetto e la Coppa Fawcus. We are Genoa. Since 1893.

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