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19.04.24
PartiteTre nitide occasioni, di cui una clamorosa, non bastano a sbloccare il risultato nel primo tempo. Nella ripresa gli ospiti firmano la vittoria con un gol di Luis Alberto. Si ferma a 4 la serie di risultati utili. Spettatori 30.697 al “Ferraris”.
Primo tempo – Un Genoa vivo e vegeto provoca più di un brivido a una Lazio ricca di qualità nel palleggio. Tre nitide occasioni contro nessuna di reale. Un tiro in porta contro zero. Il tabellino dei primi 45 minuti racconta (anche) questo. Quattro gli innesti di Gila rispetto alla partita di lunedì. Undici confermato per il tecnico Tudor sull’altro fronte. Il primo avviso è di Ekuban lanciato da Vogliacco. Il tiro sfila a lato del palo. La costruzione dal basso è contrata dalla pressione degli avversari, alla ricerca di recuperi sulla trequarti per fare meno strada. Quando scavalliamo la metà campo, sciogliamo le briglia nelle praterie. Retegui alza la mira dopo una splendida azione in cui entrano lui, Strootman e Gudmundsson con un tacco artistico. Patiamo l’aggressività. Siamo incisivi nei ribaltamenti. Senza la centralità di Badelj, le geometrie sgorgano meno limpide. Il primo tentativo biancoceleste è una conclusione sul fondo targata Felipe Anderson. Si va avanti con un copione registrato. Il possesso palla (58%) è degli ospiti. Frendrup è un’assicurazione sulla vita per la facilità con cui sradica palloni. Ci battiamo. Vogliacco per Retegui. Il pallone colpito in sforbiciata finisce tra le braccia di Mandas. Guadagniamo metri e, a tratti, amoreggiamo con la consolle. Siamo efficaci a stringere le maglie davanti all’area. Fame di squarciare il velo. Razzo Spence e il tecnico Martin mettono spioventi interessanti. Sprechiamo una palla-gol gigantesca con Ekuban in una ripartenza 3 contro 1. Stile derby. Il diagonale si spegne fuori con Gudmundsson solo davanti alla porta. Al riposo sullo 0-0.
Secondo tempo – Un gol di Luis Alberto rompe l’equilibrio in una ripresa complicata fin dall’avvio. Si riprende senza sostituzioni per noi. Difendiamo con ordine su binari battuti, subendo il fraseggio dei capitolini che prendono campo stendendo una ragnatela. Lucidi a volte a gestire le situazioni che si presentano, calmi a scegliere soluzioni di buon senso. Martinez si allunga su un rasoterra di Luis Alberto destinato fuori. Ci tiriamo su per vedere l’effetto che fa con la spinta del pubblico. Maciniamo chilometri, come nel coro, per tenere corti i reparti e mantenere le misure. Martin respinge su Marusic che calcia a botta sicura. Con tre giorni in più per prepararla, Kamada e compagni fanno pesare tecnica e freschezza, passando in vantaggio con Luis Alberto. L’azione si sviluppa sulla destra: il giapponese serve al centro, il velo di Vecino libera il “mago” per il tap-in. Badelj e Ankeye rilevano Strootman ed Ekuban. Dura sbrogliare la matassa, reagiamo arando un po’ le fasce. Mollare gli ormeggi, a costo di rischiare. Togliere il pallone alla Lazio rimane un’impresa. Dentro Sabelli per Vogliacco: passiamo alla linea a quattro. Rimetterla in carreggiata: poche energie e i finali non la specialità della casa. Timidi nell’affondare i colpi e a metterli sul chi va la. Fuori Frendrup per Thorsby. L’ultima mossa prima del recupero. L’accenno di forcing non porta frutti. I quattro in più passano senza accendere la miccia. Si interrompe a 4 la serie di risultati utili. In una stagione che ci vede come miglior neopromossa nei principali campionati europei. Prossima fermata il Cagliari a Marassi