07.09.24

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Buon compleanno “Vecchio Balordo”

L’epica del Genoa, fondato nel 1893, attinge da vertici di assoluto. Nella ricorrenza della nascita, il 7 settembre nella centralissima via Palestro, lo squadrone di Garbutt si regala il nono tricolore. E’ il 1924. Sono cento anni esatti dall’ultimo scudetto vinto. Il simbolo del titolo di campioni, intuizione di Gabriele D’Annunzio, verrà sfoggiato sulle maglie di lì a poco. Rientra tra le primogeniture del club e dei genoani. L’epopea rossoblù proseguirà nei decenni successivi. Il sogno della stella nei sogni delle generazioni di tifosi chiamati a raccogliere il testimone e custodire un patrimonio sportivo e culturale, storico e valoriale così importante. Il senso di appartenenza come tratto distintivo modellato nei secoli. Dall’inizio, è per sempre.

Festa Scudetto – Dall’inizio, è per sempre. La Storia di chi giocava al football quando altri si accorgevano di avere i piedi, citazione Brera, solo quando gli dolevano. Il trionfo di un sentimento, o meglio, di un amore capace di rigenerarsi come una dinamo. Un destino via l’altro. Tra le strade in discesa dei successi, e quelle in salita delle cadute. Qualcosa sfugge al racconto delle parole. Il 7 settembre del 1924 il Genoa di De Prà e Burlando, Catto e De Vecchi, Santamaria e Barbieri, e del mister dei mister, Garbutt, pareggiò la finale di ritorno sul campo del Savoia. Un’altra mano di rosso e una di blu alla leggenda. Finì 1-1 con il vantaggio di Moruzzi e il pari locale di Mombelli. Alla festa genoana si unì la città oplontina, campione di accoglienza nel ricevimento in Municipio durante la trasferta, per concelebrare il traguardo raggiunto dai propri eroici giocatori. Si può vincere anche quando si perde. All’andata Catto, Sardo e Santamaria firmarono il 3-1 completato da Bobbio. Primi a nascere. E vincere. L’etichetta porta la data del 1898.            

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