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25.09.25
News• I famigliari del leggendario Julio Cesar Abbadie in visita nel capoluogo
• In mattinata comitato accoglienza al Museo con la Fondazione Genoa
• Nella Tribuna Superba del “Ferraris” per seguire la partita con l’Empoli
• Ci sono figlia Claudia, genero Marcelo, nipoti Camila, Gaston e Tomas
• Novantasette presenze e ventiquattro reti in rossoblù traccia indelebile
• Tra giocatori più forti che hanno vestito maglia della prima squadra d’Italia
• Un posto d’onore nella Hall of Fame di tutti i tempi della società rossoblù
• Ultima volta del “Pardo” sotto la lanterna nel 2004 con tripudio al ‘Tempio‘

Gli eroi del calcio – Ci sono miti su cui tramonta mai il sole, camminano sulle gambe degli eredi, schiudono emozioni che viaggiano nel tempo. E’ cosi che le serpentine del “Pardo”, classe cristallina e dribbling al fulmicotone, brillano nei ricordi di padre e in figlio. Era il Genoa della seconda metà anni Cinquanta. Una carriera costellata da un’aura fuori classifica, sgattaiolando con la maglia del Grifo, della nazionale e tra i trofei marcati col Penarol, nel comune denominatore dell’affetto della gente e di una famiglia unita e piena di sportivi. Era nato a Montevideo il 7 settembre del 1930. I giochi del destino. Nel 2004 in occasione del suo ritorno, i genoani riservarono una collana di feste per lui e Araceli, la sua dolce metà, accolti con i fiori e i tappeti rossi dal club all’aeroporto. Curiosamente videro una partita con l’Empoli, corsi e ricorsi, passata alla storia per la vittoria e un gol antologico di Nicola Zanini.