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19.08.23
NewsLa squadra paga lo scotto del debutto, la qualità degli avversari e le defezioni. Malinovskyi presentato prima del match. Finisce 4-1 per i toscani. Presenti i 777 e 33.045 spettatori.
Uno stadio palpitante prima, durante e alla fine. Che bello è? L’impatto con la Serie A lascia rimpianti per le assenze. Troppe per farla franca. Il Genoa fa la sua partita in attesa dei rientri e di completare la rosa. La doccia gelata del doppio svantaggio, purple rain nella calura, incanala il risultato contro una squadra quadrata e pungente. Segnano Biraghi (5’) con un destro sotto l’incrocio e Bonaventura (11’) con un tap-in. Il primo tempo è una corsa a riaprirla, le occasioni però non filtrano dal contagocce. Sugli sviluppi di un corner Gonzalez gira in rete di testa il terzo (40’). Una percentuale di realizzazione super. E’ il massimo campionato.
Nella ripresa il luna park gigliato prosegue con l’ex Mandragora che segna il quarto (11’). Sulla giostra del gol saliamo pure noi. E’ Biraschi in libera uscita a trovare il guizzo, accorciare le distanze (13’) e ridare fiato alla trombe. Dentro forze fresche e contromisure che funzionano. L’indice di pericolosità si fa più equilibrato sulle due sponde. Giochiamo sciolti e arriviamo nei sedici metri con una certa frequenza. La difesa rimane sotto pressione. Ci distendiamo, prendiamo metri e accendiamo la miccia davanti a Terracciano. La viola gioca sul velluto. Il vestito della festa per il ritorno in A non viene rovinato dal verdetto. Ci rifaremo.