01.10.23

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Continuità Genoa, 2-2 con l’Udinese

Due volte avanti, due volte ripresi. Doppietta del folletto Gudmundsson. Il Genoa comanda nella prima ora. L’Udinese reagisce nella ripresa con i nuovi ingressi e trova il punto nel recupero.

Verticalizzazioni e media realizzativa – Rimane l’amaro in bocca per l’occasione sprecata. Ma è un punto che dà continuità al trionfo con la Roma. Siamo schierati a specchio con gli avversari, 3-5-2, in un primo tempo che disputiamo come nei piani. Caliamo il biglietto da visita per fare la partita, tenendo il comando e puntando sulle verticalizzazioni. Con tre passaggi siamo là. Scaviamo il solco dopo un quarto d’ora. Frendrup raccoglie un disimpegno servendo Gudmundsson. L’interno destro di taglio, quasi dal limite, s’incunea sotto la traversa. Primo gol da fuori area nella competizione. Quando troviamo spazi in avanti, valorizziamo la miglior media realizzativa del campionato. Dura qualche minuto. Vasquez salva a botta sicura. L’azione del pareggio viene perfezionata dalla conclusione potente di Lucca, che buca la difesa e l’incolpevole Martinez. In fase di non possesso siamo compatti, stretti come viuzze dei nostri caruggi. Ci rifacciamo sotto e la sinfonia continua. Gudmundsson centra il 2-1 annullato dopo il check di Mariani alla Var. Ma poi è sempre l’islandese volante a firmarlo con i tassi di interesse. Il piedino magico la scarica in porta, complice una deviazione, dopo il lancio di Malinovskyi e il lavoro sporco di Retegui. Una prestazione di qualità.


Resilienza e harakiri nel finale – Nel secondo tempo paghiamo il conto alla stanchezza, salato come una fetta di speck. Attacchiamo verso la nostra Curva con le splendide maglie home. I padroni di casa aumentano l’intensità e catapultano palloni al centro. C’è da mulinare le gambe per ricucire qualche squarcio, in avvio ci adattiamo come camaleonti e mutiamo pelle finché ne abbiamo. Senza andare in affanno e cercando di non restare a subire. In mediana concediamo innocui fraseggi. Sottil dà peso offensivo inserendo anche il gioiellino Samardzic. La partita cambia anche se a brillare è ancora per un po’ la nostra concentrazione, mentre Martinez blocca su uno stacco di Bijol. Dentro Kutlu a fare legna per Malinovskyi. Facciamo buon viso a una gara di sacrificio sotto i tentativi di forcing dell’Udinese che non sfonda, lanciandosi in avanti con generosità. Le torri Bani e Dragusin di testa formano una barriera efficace. Dentro Messias e Puscas per Haps e Retegui. Vasquez sulla sinistra è una saracinesca per tempismo. Proprio Messias s’invola e per poco non bissa l’impresa con la Roma. Corner e punizioni sono il territorio di caccia per far scattare la trappola. Con calma respingiamo gli avversari fino all’harakiri del subentrato Matturro, che infila nella porta sbagliata dopo la smanacciata di Martinez da corner.

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