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27.10.23
NewsUna perla di Gudmundsson, dopo due pali e le parate di Ochoa, spacca la partita. Prestazione scintillante nel primo tempo. Traversa degli ospiti in un finale di sofferenza. Tre punti fondamentali. E’ festa grande al “Ferraris”.
La sassata di Gudmundsson – Una partenza da Moto GP sotto le bandiere a scacchi della Nord. Prima il miracolo di Ochoa su capocciata di Dragusin, dopo poco il palo interno di Badelj di testa. Sugli sviluppi dei corner siamo temibili dall’alto del primato di realizzazioni (4). ‘Gila’ calibra il motore con un 3-5-2. Si viaggia su ritmi intensi, in cerca di seconde palle e recuperi in zona offensiva. Le geometrie sono pulite, la partita piacevole. Comandiamo il gioco e apriamo il conto con la sfortuna. E’ Retegui ad azzannare con la rapidità della tigre. La graffiata dal limite, in posizione laterale, si stampa sullo stesso montante. Proprio sulla faccia interna. La nostra non ride. Dietro usiamo il mastice per respingere le rare incursioni granata. Un bel vedere. Gli avversari alzano il livello, Dia conclude, Martinez blocca. Gudmundsson, braccato a tutto campo, accende la luce e rischiara la serata. La luna buona. Il diagonale di destro dai venti metri s’infila nell’angolo lontano alle spalle del portiere. La incliniamo a favore. Il frastuono è assordante. Bani, ammonito, salta la trasferta di Cagliari. Quindi Sabelli va vicino al raddoppio, Ochoa si distende deviando la traiettoria. Mettiamo la gara in ghiaccio fino all’intervallo. Freschezza, idee chiare e qualità a grappoli.
Tenuta e clean sheet – La ripresa racconta un’altra storia e si apre con i cambi, tra cui Ekuban al posto di Retegui. Sprizziamo vivacità nelle due fasi e sfoggiamo il muso buono. Fuori l’acciaccato Bani per De Winter, con Dragusin che passa al centro. In campo non si va per il sottile. Sotto agli occhi della proprietà, per un pezzo facciamo vedere di che pasta siamo fatti. La Salernitana inizia a mettere pressione, teniamo botta e rinnoviamo i cilindri. Strootman per Badelj e Kutlu per Malinovsyi. Le interruzioni servono a dare riposo ai polmoni. Manteniamo il controllo anche se difettiamo in precisione tecnica, in spazi invitanti, per andare a colpire e mettere il fiocco sulla vittoria. La reazione granata è generosa, ma ancora priva di reali pericoli. Cincischiamo in attesa della giocata e dell’ultimo passaggio. Senza il 19 davanti arriviamo meno sul fondo, per scodellare spioventi gustosi come la paella assaggiata nei primi 45. Entriamo nel tratto conclusivo con meno certezze, senza andare in affanno per custodire il bottino. Meritiamo dolcetti, non scherzetti. Guadagniamo punizioni, gettiamo la maschera oltre l’ostacolo. Ci va di lusso per due volte. Sull’inzuccata di Mazzocchi, il pallone sbatte sulla traversa. Poi Dia si mangia un gol grande come una casa. Salviamo la pelle in un finale al cardio-palma.