29.12.23

Partite

Pareggio giusto, punto d’oro

Un Genoa lucidissimo e commovente imbriglia la capolista in una partita in bilico dall’inizio alla fine. Dragusin di testa pareggia i conti dopo il vantaggio di Arnautovic. Il “Ferraris” omaggia la super prestazione di Badelj e compagni con un grande tributo.

Dragusin risponde ad Arnautovic – Alla pari con i primi della classe in una partita tirata. Mors tua, vita mea. Coraggio da grifoni e idee chiare. L’atteggiamento iniziale non evidenzia timori reverenziali. Affrontiamo gli avversari a viso aperto, appoggiandoci sul giro palla per uscire e sulle incursioni per prendere le misure. Il “Ferraris” è la solita bolgia dantesca. La sciarpata che scatta al 12’ è una coperta che avvolge lo stadio, in mezzo alla coltre di fumogeni che si leva in cielo. I moduli sono speculari. I nerazzurri fanno possesso senza trovare il varco in cui passare. Giusto un paio di mischie irrisolte. Il gioco è spezzettato. Uno scambio in area tra Ekuban e Gudmundsson accende la miccia sotto la Nord. Sugli sviluppi del corner ci prova Badelj di contro balzo. Poi l’Inter rischia l’autogol su una pennellata di Sabellao, il pallone sfila sul fondo a pochi centimetri dal palo. Ci sciogliamo con il passare dei minuti guadagnando porzioni di campo. I tentativi ospiti sono telefonate a Martinez. “Pronto?” “Clic”. Finché nel finale, in un’azione forse viziata da una presunta spinta su Strootman, Arnautovic sigla il vantaggio da pochi passi. Prima dell’intervallo Carlos Augusto ci prova con un diagonale. Quindi tocca a noi. E’ Dragusin, su corner arcuato di Gudmundsson, a prendere l’ascensore e bloccarlo al piano dell’1-1. Niente da fare per Sommer. Prima rete in campionato incassata di testa dai milanesi e prima da calcio d’angolo. La quinta per noi con questa modalità.

Equilibrio fino alla fine – Anche la ripresa mantiene elevato il livello di interesse. Si riparte con Vasquez che prende il posto di De Winter, il pubblico che si diverte a rimpallare il tifo e un tiro dalla bandierina per rimanere in tema. Arnautovic spedisce fuori una palla gol da posizione invitante. Conquistiamo un paio di punizioni per scatenare la contraerea. Mettiamo sotto la luce dei riflettori una vivacità senza limiti, lasciando l’iniziativa tra i piedi dei giocatori di Inzaghi, rapidi poi a ribaltare il fronte per cercare le nostre giocate. Dentro Retegui e Malinovskyi per Ekuban e Malinovskyi. L’incontro è avvincente e regala una bella dose di suspence. Sulle seconde palle riusciamo spesso a prevalere nella terra di mezzo. Sulle corsie esterne ripartiamo scoppiettanti come caldarroste. In tribuna spicca il vice segretario della UEFA Giorgio Marchetti, nella settimana dei titoli sulla Superlega. La pressione della capolista aumenta, eppure non perdiamo la testa puntando sulle certezze. Che faccia! Avanti con la voglia di conquistare un risultato positivo per muovere la classifica e celebrare l’arrivo del nuovo anno. Messias rileva Martin sulla sinistra per esplodere il botto finale. Si entra nei sei minuti di recupero con la sensazione che qualcosa possa ancora succedere. Il triplice fischio chiude invece il sipario su una serata da Genoa arricchita da un punto che vale molto nell’economia del campionato. Ora sotto con la trasferta in casa della rivelazione Bologna.

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